domenica 28 aprile 2019

"AVENGERS ENDGAME": più ombre che luci. Allerta SPOILER all'interno!

Buongiorno a tutt*!
Torno dopo due mesi di stop per impegni lavorativi, letterari e sportivi, per parlare del film del momento; il primo film della storia del cinema a superare il miliardo di dollari nel primo week end di debutto.
Parto da un presupposto: non terrò assolutamente conto dei vari paragoni con i fumetti dedicati ai supereroi degli Avengers.
Sarebbe come giudicare la trilogia cinematografica de "Il Signore degli Anelli" sulla base del confronto con i romanzi di J.R.R. Tolkien, cosa a mio avviso sbagliata laddove il libro è un'opera molto più vasta e monumentale; oppure basare la propria opinione sui film di Harry Potter confrontandoli con gli omonimi romanzi, idem con patate.
La mia opinione sarà sulla pellicola, esclusivamente sulla pellicola cinematografica.

Il pubblico in sala e le sue reazioni
Si tratta di un mero indizio, non sicuramente di una prova che possa porre un timbro sul giudizio a questo film ma, in sala, gli "oh" di sorpresa sono mancati e hanno lasciato un vuoto assordante; di pianti commossi nemmeno l'ombra... Di risate invece sì, di risate ce ne sono state; impossibile trattenerle alla vista di Thor e Hulk.
Se avessi voluto vedere un film comico, mi sarei rivisto Fantozzi e avrei riso alla scena della corazzata Potemkin; da un film Marvel, che tratta di supereroi alle prese con imprese epiche e battaglie mirabolanti, non mi aspetto solo risate, certo anche qualche risata ma non solo risate.

Thor e Hulk
Le risate, dicevo, impossibile trattenerle alla vista di Thor.
Sopra, il Thor che conosciamo: fiero, combattivo, potente e cazzuto. Sotto, il Thor di Endgame: grasso sformato a forza di bere birra e mangiare formaggio fuso, demotivato e pieno di ansia e attacchi di panico.

Thor, il più forte degli Avengers, una divinità, Dio del tuono, unico a poter padroneggiare il potere di Mjolnir, ridotto ad una macchietta. Nemmeno i suoi compagni Avengers riescono a prenderlo sul serio e in più occasioni lo trattano come un mentecatto, un nonnino da assecondare e lasciare in un angolino.

 Ci sta un momento di cedimento di un           personaggio che ha perso tutta la famiglia, il suo   pianeta, il suo popolo e la sfida finale con Thanos   in Infinity War... Me Thor è una divinità e avrebbe   almeno dovuto riprendersi nel corso del film per   tornare ad essere un personaggio con un minimo   di serietà e dignità.


Ma parliamo di Hulk... Ebbene non esistono più il Dottor Banner e Hulk come due entità distinte; ora il Dottor Banner e Hulk sono diventati un unico ibrido... E Hulk non spacca più davvero nulla!      In tutta la battaglia non tira un pugno, non spacca nessuno, non ringhia e non fa più paura a nessuno.                            Un supereroe rovinato, reso inutile da un'idea balzana: quella che dopo esser stato sconfitto da Thanos in Infinity War abbia paura di combattere ancora e abbia bisogno del Dottor Banner per sopportare di farsi vedere ancora in giro.
Sarà un caso che in internet si trovano solo pochissime immagini di questi due supereroi in Endgame?

Il film
La pellicola, secondo me, può dividersi in tre momenti: la parte iniziale, la parte del viaggio nel tempo e la parte della battaglia con annesso finale.

La parte iniziale è molto molto molto lenta: cerca di approfondire la psicologia dei personaggi ritraendoli negli anni successi alla decimazione dell'universo da parte di Thanos.
Una parte che dura tutto il primo tempo e nella quale non succede nulla. Non saprei cosa raccontarvi perché non ci sono eventi degni di nota... Forse il ritorno di Ant Man, ecco.
Emblematica la scena in cui vediamo Capitan America fare da guida ad un gruppo di sostegno psicologico in cui un uomo (lo stesso regista Joe Russo) confessa il suo dolore ancora presente per la morte del suo compagno, polverizzato da Thanos.

La parte centrale si salva. Ad essere onesto e dando pane al pane e vino al vino, la parte in cui i nostri eroi viaggiano nel tempo grazie al mondo quantico per prendere le gemme dell'infinito in diversi momenti storici, che ripercorrono la linea temporale degli avvenimenti in cui sono coinvolti gli Avengers, è godibile, eroica e ironica al punto giusto.
Una parte ben fatta, ben costruita, che affronta i viaggi nel tempo in maniera originale.
Ultima ma non ultima la battaglia.
Venti minuti di battaglia in cui cinque sono di vero godimento in puro stile supereroico: tutti gli eroi tornano e si coalizzano in un grandissimo esercito contro l'esercito altrettanto vasto del nemico che mette in campo l'artiglieria pesante... E i nostri Avengers non sono da meno.
C'è un però, più di uno in realtà.
Partiamo da Scarlet Witch: torna incazzata come una iena per restituire a Thanos il favore di avergli ucciso Visione. Potere che la colma, fa la voce grossa e gli scaglia due giganteschi macigni addosso... E basta. Poi non dura più di un minuto e mezzo.
Ma dico io... L'unica che ha il potere di distruggere la pietra di Visione, l'unica che in Infinity War tiene testa a Thanos da sola... Da incazzata e nel pieno dei suoi poteri non dura che un battito di ciglia. Assurdo e deludente.

Parliamo di Capitan Marvel? Potrebbe benissimo mettere fine alla battaglia ben prima che cominciasse. Thanos non ha più il suo guanto, non ha più le pietre mentre lei è la più potente dell'universo. Potrebbero uccidere Thanos in zero due ma, invece, alla richiesta di aiuto da parte degli Avengers risponde che ha altro da fare in giro per l'universo e che la terra non è l'unico mondo che ha bisogno di lei. Per la serie... Arrangiatevi ho altro da fare. Se fai così sei una figa di legno! E non regge, visto che Thanos è una minaccia per tutto l'universo.

Infine il martello di Thor e lo scudo di Capitan America.
Thor ha una nuova arma, un'ascia... Quindi non ha più bisogno del martello, l'arma piccola la chiama lui, e quindi la cede a Capitan America diventato degno di impugnare Mjolnir.
Io storco il naso: non lo era nei film precedenti, perché dovrebbe esserlo ora?
Vero, Capitan America è un personaggio tutto d'un pezzo, un gran bel personaggio e trovo che tra tutti si distingua per carisma e fibra morale... Ma è lo scudo di Capitan America non il martello che riesce anche ad usare per sparare fulmini. Un  po troppo...
Tanto lo scudo lo cede a Falcon. Sì, avete letto bene, non a Bucky che si trova sempre in mezzo a mostri devastanti armato solo di un braccio bionico e una mitraglietta, bensì a Falcon. Non a Bucky che è il suo miglior amico di sempre da decenni e decenni, bensì a Falcon. Già, già...

Voto 2,5 su 5: le luci, che pure ci sono, non riescono però a rischiarare i grandi buchi neri di cui il film è pieno.
Per me è NO!

Zaffo

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