sabato 21 gennaio 2017

Incontri per genitori - Adolescenti: istruzioni per l'uso - Dott.ssa Giulia Disegna in collaborazione con Assogevi Onlus.


Se si può fare del bene è bene farlo!

L'iniziativa "Adolescenti: istruzioni per l'uso" si rivolge a chi tra di voi, amici ed amiche, sia genitore di un figlio adolescente e sia quindi ben conscio delle difficoltà che tutto ciò comporta.Grazie al successo numerico e qualitativo ottenuto nel 2016, "Adolescenti: istruzioni per l'uso" viene riproposto anche quest'anno con il fine di intraprendere un percorso informativo e formativo che i genitori seguiranno sotto la guida capace e professionale della Dott.ssa Giulia Disegna, Psicologa clinica specializzata nel sostegno individuale, di coppia e alla famiglia.In spirito di liberalità e volontariato, Assogevi Onlus garantisce per questa iniziativa l'entrata libera e gratuita chiedendo solo, per motivi organizzativi, la prenotazione da parte di chi tra di voi fosse interessato.Gli incontri si terranno: Sabato 28 Gennaio dalle ore 10.00 alle ore 12.00                         Sabato 11 Febbraio dalle ore 10.00 alle ore 12.00                         Sabato 25 Febbraio dalle ore 10.00 alle ore 12.00Oggi volevo presentarvi in maniera più approfondita la Dottoressa che terrà e guiderà gli incontri relativi all'iniziativa "Adolescenti: istruzioni per l'uso".Lascio quindi la parola alla Dott.ssa Giulia Disegna che, meglio di qualunque altro, potrà parlarci della sua esperienza professionale e, in particolar modo, delle problematiche legate agli adolescenti.

Che dire di più, partecipate genitori, partecipate!

Sono una Psicologa clinica ad indirizzo psicodinamico.
Mi interesso del benessere della persona, nella sua totalità.
Offro servizi di consulenza e terapia psicologica per la cura di disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, disturbi del comportamento alimentare, disturbi di personalità, dipendenze dal gioco, dipendenze da sostanze, dipendenze affettive, difficoltà della comunicazione, difficoltà della relazione presso il mio studio privato a Vicenza, a Cittadella ed in clinica italoamericana.

Lavoro in ambito di:
-sostegno individuale
-sostegno di coppia
-sostegno alla famiglia.

Lavoro da quasi dieci anni nell'ambito dell’adolescenza: L’ADOLESCENZA è la fase della vita in cui i dubbi su sè stessì e gli interrogativi sulla propria identità, l’insoddisfazione per il proprio corpo, le tensioni con i genitori possono costituire dei momenti di transizione .
Tuttavia in alcuni casi questi aspetti assumono un peso eccessivo, provocando stati di sofferenza che si protraggono troppo a lungo o che si estendono fino a invadere la vita dell’adolescente.
Il periodo dell’adolescenza è particolarmente fecondo rispetto al cambiamento ed è contemporaneamente un momento critico rispetto alla direzione che prenderà il processo di costruzione della personalità. Come se entrare in crisi profonda in adolescenza ci ponesse di fronte al bivio tra la possibilità di sviluppare una struttura personale solida da un lato e il rischio di un estendersi e di un amplificarsi dei punti di fragilità da un altro lato. Tutto dipende da come ci poniamo di fronte al nostro stato di crisi.
D’altro canto pensare di farsi aiutare da qualcuno in adolescenza è sovente particolarmente costoso a livello emotivo. Tutti tesi verso l’acquisizione e il riconoscimento da parte degli altri della propria indipendenza, nella necessità di prendere temporaneamente le distanze in qualche modo dai propri genitori per potersi differenziare da loro: come coniugare tutto questo con l’incontro con una persona che comunque fa parte del mondo adulto da cui si vorrebbe per tanti aspetti affrancarsi?
L’ambivalenza (cioè desiderare e non desiderare al tempo stesso) nel chiedere aiuto e nel lasciar intendere o nel mostrare il proprio stato di bisogno è quindi particolarmente comprensibile in questa fase della vita.
Se è l’adolescente che chiede una consulenza psicologica tra i temi di sofferenza (non sto parlando di diagnosi ma di segnali importanti di stati di sofferenza, il cui senso va compreso caso per caso) ci possono essere:
          - crisi rispetto alla propria identità (chi sono? Cosa provo? Non mi riconosco più?);
          - crisi rispetto al proprio progetto di vita (non so in che direzione andare, non so cosa voglio); 
          - stati di isolamento (sono completamente chiuso in me stesso, non me la sento di uscire di                     casa, tutto mi terrorizza)
          - traumi (ad esempio: traumi singoli come incidenti per cause umane o naturali, traumi sessuali             vissuti nell’infanzia o nell’adolescenza, maltrattamenti fisici, lutti in età adulta o vissuti                       nell’infanzia/adolescenza, traumi “minori” ma condizionanti lo sviluppo della personalità).
          - disagio nelle relazioni con i coetanei (sono timidissimo, mi arrabbio con tutti, non conto per               nessuno; nessuno mi ascolta, non riesco a farmi degli amici, non sto più bene con gli amici di             sempre);
          - sofferenze in campo amoroso (sono stato lasciato, nessuna mi vuole, ho il terrore del sesso);
          - disagio rispetto al proprio corpo (non mi piaccio per nulla, mi sento grasso, ho questo difetto               che non riesco ad accettare, sono cambiato e non mi accetto come sono ora);
          - dubbi sulla propria identità sessuale (non so se sono attratto dalle ragazze o dai ragazzi, faccio             pensieri su quelli del mio stesso sesso, ho paura di essere gay, ho paura di essere lesbica);
          - tensioni con i genitori (non mi capiscono, non sanno quello di cui ho bisogno, mi trattano                   come un bambino, invadono i miei spazi, non mi lasciano crescere, non li sopporto più);
          - problemi a scuola (non mi importa nulla della scuola, non mi piace quello che faccio, non                   riesco a dimostrare che sono capace, non riesco a concentrarmi, sembro stupido);
          - angosce e paure (ho il terrore di stare da solo, mi blocco, ho il terrore dei giudizi);
          - ossessioni (non riesco a non pensare a queste cose che mi vengono in mente senza che io                     possa controllarle, mi lavo le mani i continuazione, accendo e spengo la luce in                                     continuazione);
          - pensieri autodistruttivi (ho pensato di suicidarmi, penso di farmi del male);
          - gesti autodistruttivi (più evidenti come i tentati suicidi o più sfumati come l’anoressia; ho                   tentato di uccidermi, mi ferisco, non mangio, vomito di proposito, sono spericolato, mi faccio,             bevo);
          - somatizzazioni ossia stati di malessere fisico per cui è stata constatata (ad esempio dal medico             curante, dal pediatra o dallo specialista) l’assenza di una causa organica alla base (ho sempre               mal di testa, mi brucia lo stomaco, mi si irrita la pelle);
          - rabbia (sono pieno di rabbia, sovente perdo il controllo, odio tutti, salto su come una molla).

Se sono i genitori che chiedono una consulenza psicologica per il figlio adolescente tra i temi di sofferenza ci possono essere molte delle problematiche appena segnalate, naturalmente con la differenza di ottica che possono avere i genitori rispetto al diretto interessato. 
É opportuno distinguere quattro situazioni:
          - il figlio adolescente sa della richiesta dei genitori allo psicologo ed è d’accordo ad                incontrarlo. In questo caso i genitori e il ragazzo sono concordi quantomeno rispetto al fatto che ci sia uno stato di crisi da prendere in considerazione; poi può ovviamente differire il modo in cui leggono la situazione.
          - il figlio adolescente sa della richiesta dei genitori allo psicologo e non è contrario ad incontrarlo anche se ritiene che non vi sia nessuna problematica di tipo psicologico che lo riguardi. In questo caso può essere spinto ad incontrare comunque lo psicologo per semplice curiosità o per capire cosa pensino i genitori di lui, come mai lo vedano in modo così diverso da come si percepisce lui. Secondo quanto emergerà nel corso del/dei primo/i colloquio/i, l’adolescente individuerà con lo psicologo degli aspetti su cui deciderà che valga la pena soffermarsi, oppure no.
          - il figlio adolescente non sa della richiesta dei genitori allo psicologo. In tale caso è importante che i genitori arrivino in qualche modo a parlargliene, spiegandogli la loro preoccupazione. Questo può poi far approdare la domanda rivolta al clinico alla prima situazione, alla seconda o viceversa alla quarta.
          - il figlio adolescente sa della richiesta dei genitori allo psicologo ma non è assolutamente disponibile ad incontrarlo. In tale caso, il tipo di lavoro potrà essere una consulenza ai genitori rispetto al loro rapporto con il figlio. Ciò non esclude che in futuro il ragazzo possa cambiare posizione e decidere di incontrare lo psicologo. In particolare nel caso di una differenza di vedute tra genitori e figlio, può essere che i genitori si allarmino e si preoccupino per una situazione che nulla ha in sé di patologico ma che è più connessa alla difficoltà di padre e madre di confrontarsi con il processo di crescita del proprio figlio (figlio che man mano è meno sotto il loro controllo e la loro sfera di influenza, che non possono più proteggere come facevano quando era bambino). Oppure viceversa la differenza di visione tra genitori e figlio rispetto alla situazione del ragazzo può essere il segno di una giusta preoccupazione di padre e madre che si accompagna ad una significativa difficoltà per il ragazzo di riconoscere il proprio stato di disagio

Oltre dunque all'attività clinica e di supporto psicologico, curo dei progetti di supporto alla genitorialità per i genitori di adolescenti: tramite convegni, workshops ed attività di formazione esperienziale.
ADOLESCENTI ISTRUZIONI PER L’USO è uno di questi.
Parallelamente mi occupo di prevenzione del Bullismo e del Cyberbullismo con progetti su scala regionale e nazionale (Veneto, Campania) aiutando poi le vittime in percorsi terapici che li aiutano a riprendere e risollevare la propria autostima.

Tutta la mia professionalità e la mia passione nell'aiutare ragazzi e genitori sarà messa a disposizione nei pomeriggi organizzati da Assogevi Onlus, che ringrazio di cuore.
Dott.ssa Giulia Disegna

Ringraziamo, quindi, la Dott.ssa Giulia Disegna ed Assogevi Onlus e speriamo che grazie a loro alcuni piccoli o grandi problemi che tutti ci troviamo prima o poi ad affrontare possano trovare una più rapida e felice soluzione.
Zaffo



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